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Lettera aperta del Dirigente Scolastico

Lettera aperta alla Comunità scolastica e al Territorio

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Lettera aperta alla Comunità Scolastica e al Territorio

In qualità di Dirigente Scolastico pro tempore dell’IC di Robbiate, sono venuta a conoscenza di commenti inseriti su Merate Online che, purtroppo, contengono molte inesattezze che necessitano di rettifiche da parte di questa dirigenza:

  1. Il Consiglio di Istituto, di cui fanno parte i rappresentanti dei genitori, era perfettamente al corrente degli esiti del sondaggio, perché gli sono stati trasmessi in sede di convocazione. In quanto rappresentanti potevano certamente condividerli con chi rappresentavano.
  2. Il verbale del Collegio Docenti è atto amministrativo e, pertanto, disciplinato da tutti i principi generali che regolamentano i documenti amministrativi. Premesso ciò, non si comprende come si possano conoscere i dati della votazione del Collegio che, purtroppo, contraddicono le affermazioni fatte in quanto, anche se ristretti ai soli docenti della secondaria di primo grado, non corrispondono di gran lunga a quanto riportato nel giornale.
  3. I docenti della primaria e dell’infanzia hanno già libero il sabato e si ritiene pretestuoso quanto affermato in merito ai prefestivi la cui delibera spetta esclusivamente al Consiglio di Istituto poi pubblicata sul sito della scuola per gli obblighi di trasparenza. Si attribuiscono così retroscena all’espressione di voto, partecipata e democratica, senza alcun fondamento conoscitivo.
  4. Contrariamente a quanto letto, non vi è stato alcun drastico calo delle iscrizioni. Si formeranno le 6 prime, come l’anno scorso, a fronte di una diminuzione di alunni frequentanti in questo anno scolastico, la 5 primaria. Si sarebbe formata addirittura una prima in più se, credo, non fosse intervenuta una problematica che non ha nulla a che vedere con sabato libero o sabato a scuola.
  5. L’istituto, che negli anni precedenti non ha mai usufruito dei Fondi Europei messi a disposizione dallo Stato se non marginalmente, è stato finanziato per quest’anno e per il prossimo di oltre 200.000 euro per la formazione degli alunni nelle STEM, nell’Orientamento e nelle Lingue nonché per la formazione dei docenti nelle metodologie e nell’utilizzo delle tecnologie digitali nella didattica. Da esperta di Fondi Europei dal lontano 1994 posso assicurare che i percorsi formativi partiranno a breve. Le procedure sono state tutte avviate come si può verificare sul sito della scuola nella sezione dedicata e in Amministrazione Trasparente. Ritengo che sia importante che si visiti e si navighi il sito dell’istituto prima di fare qualche piccola e inconsapevole gaffe.

Vorrei concludere con brevi considerazioni:

La scuola è un sistema aperto che cambia continuamente, una micro società espressione della macro, le norme si susseguono in fretta, la società si evolve sempre più velocemente e richiede sempre più nuove e specifiche competenze. Gli alunni, ormai nativi digitali, se da un lato sono più veloci degli adulti ad assorbire i cambiamenti, dall’altro sono più fragili e vanno accompagnati consapevolmente in un mondo globale sempre più interconnesso e fluido a 360 gradi. I docenti, alleati educativi delle famiglie, sono e saranno sempre pronti a guidarli ed è per questo che si formano, si aggiornano ed entrano nelle classi pronti a fare il proprio lavoro, sviluppando le competenze di ciascuno di loro e rispettando i loro ritmi e modalità di apprendimento che oggi risultano sempre più legati al digitale.

Non a caso in questo anno scolastico l’Istituto di Robbiate, su richiesta dei docenti, ha potuto partecipare ad un concorso della società Edison Energia e gli alunni, supportati dai loro bravissimi docenti, hanno vinto il Primo Premio di 2500 euro proprio con un lavoro multimediale elaborato da loro stessi e a cui hanno sacrificato le loro vacanze di Natale. Erano motivati e felici di partecipare. L’Istituto si è aperto al territorio e gli alunni hanno visto riconosciuto il loro impegno indipendentemente dal premio. Erano così emozionati, orgogliosi e felici sul palco. La scuola, nel senso più ampio, non ha bisogno di polemiche inutili e fini a se stesse, nonché senza fondamento. La scuola ha bisogno di far parte di una comunità educante in cui ogni componente offre il proprio contributo nel rispetto dei ruoli: alunni, docenti, famiglie, enti locali, istituzioni, associazioni pronti a collaborare per il successo formativo di ogni singolo ragazzo. Bisogna che l’intera comunità educante riesca a tenere il passo con una società che cambia continuamente mantenendo fermo uno dei sette saperi che Edgar Morin, sociologo e filosofo, ha individuato: “imparare a navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezze”. La sua opera “I sette saperi necessari all’educazione del futuro”, pubblicata nel 2000, propone infatti, sette condizioni per riorganizzare in modo transdisciplinare il pensiero e l’educazione di ogni società e cultura. Il mondo è incerto, ma la comunità educante fonda le certezze. Ben si può comprendere e condividere quanto afferma lo psicologo Karl Weick sulla necessità che nella scuola, come organizzazione complessa a legame debole, sistema loosely coupled per eccellenza, si sviluppi il Sensemaking” il senso della realtà a partire dalle esperienze, il senso del nostro lavoro, il senso dei nostri obiettivi in quanto formatori, il senso del lavoro di tutti coloro che, a vario titolo, vengono in contatto con la scuola.

In questo senso, molto indicativa è la metafora di Weich relativa alla scuola. “Immaginate di essere arbitro, allenatore, giocatore o spettatore di una singolare partita di calcio: il campo ha forma circolare, le porte sono più di due e sono sparse disordinatamente lungo i bordi del campo. I partecipanti possono entrare e uscire dal campo a piacere; possono dire “ho fatto goal” per quanto vogliono, in ogni momento, per quante volte vogliono. Tutta la partita si svolge su un terreno inclinato e viene giocata come se avesse senso. Ora, se sostituiamo nell’esempio l’arbitro con il preside, gli allenatori con gli insegnanti, i giocatori con gli studenti, gli spettatori con i genitori e il calcio con l’attività scolastica, si ottiene una definizione altrettanto singolare delle organizzazioni scolastiche.”

Ed è vero, nella scuola i gruppi di genitori, alunni, docenti si scompongono e ricompongono continuamente, basti pensare anche solo a tutti gli organi collegiali e alle classi aperte, tutti possono parlare ed esprimere il proprio pensiero nel rispetto dei ruoli e delle funzioni. Allora cosa fa da collante? A mio parere, semplicemente il “Sensemaking”, il senso di ciò che tutta la comunità educante mette in atto per portare al successo formativo le giovani menti che dovranno necessariamente imparare a navigare nelle incertezze di un mondo interconnesso e fluido, forti dei propri punti fermi: quei punti fermi che solo una comunità in un’alleanza educativa può trasmettere. Questo processo collaborativo crea una consapevolezza ed una comprensione comune, a partire dalle diverse e a volte anche contrapposte visioni personali.

Questa dirigenza e tutti i docenti dell’IC di Robbiate pongono la loro fiducia nella comunità educante non in polemiche fini a se stesse che non fanno bene ai nostri ragazzi.

Si ringrazia per l’attenzione.

       Il Dirigente scolastico

Prof.ssa Michelina Maddalena Ciotta

Si allega il testo della lettera

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